Royal Mail, la pandemia cambia i servizi postali

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Per la prima volta nella storia delle poste britanniche i ricavi dalla consegna di pacchi superano quelli delle lettere

A quasi un anno dall’inizio della crisi sanitaria che ha investito il pianeta, gli effetti si mostrano chiaramente in molti settori. Quello dei servizi postali è uno dei più coinvolti, essendo direttamente legato alle consegne e, più che in passato, proprio da queste ultime ha tratto nuova linfa.

È il caso di Royal Mail, il servizio postale britannico, il quale, seppur in un momento così difficile, rientra tra quelle attività che hanno vissuto un’accelerata della trasformazione che, probabilmente, avrebbero comunque visto, ma spalmata nell’arco di anni.

Nel primo semestre del 2020, invece, si è infranto un record: i ricavati della consegna di lettere, per la prima volta nella storia di Royal Mail, sono stati inferiori a quelli derivati dai pacchi.

Può sembrare una banalità, ma è diretta conseguenza del boom dell’e-commerce dei mesi scorsi ed ha avuto effetti eloquenti sui fatturati.

photo credit: Cristiano Betta Royal Mail Delivery Cars via photopin (license)
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Royal Mail, crescita record dei ricavi su base annua

Parlando ai suoi investitori, Royal Mail ha dichiarato che nel semestre scorso ben il 60% dei suoi ricavi sono derivati dai pacchi: nei precedenti sei mesi non superavano il 47%.

Questo ha avuto una ripercussione anche sui ricavati complessivi, sospinti in volume dai ripetuti lockdown e dalle mutate esigenze della clientela. Royal Mail è cresciuta, in un anno, del 5% con un ricavato complessivo di 3,8 miliardi di sterline, ma eccezionale è stato il balzo avanti della sua divisione internazionale GLS; quest’ultima, infatti, ha registrato un +21,7%, raggiungendo gli 1,8 miliardi di sterline.

Per l’intero gruppo, in riferimento al semestre, la crescita è stata del 9,8%.

 

Previsioni in attesa del Natale

Secondo i vertici di Royal Mail l’elemento game changer è stata proprio la pandemia, unita alla reattività del gruppo nell’intercettare le esigenze dei clienti offrendo servizi allargati a nuovi prodotti.

Qualora i comportamenti del mercato dovessero riconfermarsi, per Natale è atteso un picco di spedizioni che potrebbe portare ad un ulteriore aumento dei ricavi del 30%.

In generale sono molto buone le aspettative per i ricavi derivanti da pacchi domestici nella seconda metà dell’anno fiscale: in conseguenza ai blocchi imposti dai governi per controllare l’andamento della pandemia, è atteso un incremento del 35%.

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Royal Mail, investimenti sull’automazione

Nei mesi scorsi Royal Mail aveva reso pubblico un piano di implementazione per quanto riguarda l’automazione dei suoi impianti.

Alcuni annunci riguardavano macchine per lo smistamento dei pacchi completamente automatizzate BÖWE SYSTEC, con specifico riferimento ai suoi centri postali di Tyneside, Medway, Nottingham e Southampton. Tra Gennaio e la tarda primavera dovrebbe avvenire la prima installazione, con le altre previste più avanti nell’anno finanziario 2021-22.

L’automazione dei pacchi sulla rete Royal Mail è, secondo la stessa azienda, presente al 33%.

Per quanto riguarda i nuovi impianti, nel nuovo hub nord-occidentale a Warrington, che entrerà in funzione nel 2022, i sistemi automatizzati saranno installati a partire proprio da gennaio 2021, mentre è iniziata la costruzione di un hub per lo smistamento dei pacchi nelle Midlands, a Daventry, con ultimazione pianificata nel 2023. Con la capacità di elaborare oltre 1 milione di articoli al giorno, sarà il più grande hub di pacchi Royal Mail nel Regno Unito.

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