Retail: nel 2021 sfida ad eCommerce, sostenibilità ed automazione

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Una previsione di Manhattan Associates cerca di leggere l’impervio orizzonte che il 2021 prospetta al retail

Dopo un 2020 che ha per sempre cambiato le abitudini dei consumatori, il 2021 non si configura come un anno di facile lettura: Manhattan Associates tenta l’impresa, con una serie di previsioni affidate ad Alex MacPherson, Director of Solution Consulting and Account Management del Gruppo.

Delivery, warehouse e logistica, tutti i mondi legati al retail, subiranno dei necessari cambiamenti imposti da questo periodo di profondi cambiamenti nelle esigenze delle persone e delle aziende.

In attesa che i vaccini dimostrino se e quanto la vita che conoscevamo potrà tornare ad essere tale, una sfida è ben evidente sul piatto e di certo non se ne andrà: stiamo parlando dell’ eCommerce.

Nelle previsioni di MacPherson troviamo però ben di più, dai rapporti uomo-macchina alle richieste di maggior sostenibilità e flessibilità.

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Le previsioni di Manhattan Associates

1. Affrontare le sfide uomo-macchina nel lavoro quotidiano

Nel 2020, anche per i magazzini, si sono registrati volumi mai raggiunti prima di ordini e-commerce, e nel 2021 questo trend è destinato a continuare. Ciò evidenzierà l’importanza del lavoro nei magazzini e metterà in evidenza la necessità per le organizzazioni di diversificare il proprio team di lavoro introducendo sempre più l’uso dell’automazione e della robotica. Nel 2021, ci si può aspettare che le organizzazioni aumentino gli investimenti nell’automazione e in una maggiore integrazione uomo-macchina all’interno dei magazzini, al fine di aumentare la capacità e facilitare un più rapido rifornimento per soddisfare le esigenti richieste dell’e-commerce.

2. Avere un aiuto extra per gestire le fasi di picco  

Mentre l’automazione e la robotica diventeranno sempre più diffusi nei warehouse del 2021, alcuni retailer sceglieranno di adottare questa nuova tecnologia “part-time” o “on demand”. I vantaggi dei robot “a noleggio” per supportare i picchi del business diventeranno comuni nel 2021, poiché i retailer non solo affronteranno l’aumento delle percentuali di ordini e-commerce, ma (si spera) anche il ritorno delle tradizionali fasi di picco.

Se in precedenza molti retailer avrebbero potuto considerare l’aggiunta temporanea di automazione o robotica come un incubo per integrazione amministrativa e tecnologica, ora un Warehouse Management System (WMS) flessibile, scalabile e adattabile può facilmente tenere sotto controllo il supporto part-time (umano o cobot).

3. Ottimizzare i profitti per aumentare l’efficienza 

L’aumento degli ordini e-commerce ha anche comportato un aumento di un elemento correlato e non piacevole: i resi. Una pratica che tradizionalmente avviene in grossi volumi solo all’inizio dell’anno, in concomitanza con i resi natalizi, da ora invece i retailers devono prepararsi a volumi più elevati di resi durante tutti e 12 i mesi.

L’ottimizzazione del processo dei resi è la chiave per garantire che i profitti non vengano intaccati troppo. Un WMS efficace può aiutare a snellire il processo di reso e significa anche che la merce restituita può essere messa a disposizione degli store o dei canali online in tempi molto più rapidi.

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4. Dare ai consumatori la possibilità di scegliere il corriere 

Nel 2020, i retailer non hanno avuto altra scelta se non quella di ampliare le loro opzioni di consegna per offrire la migliore customer experience possibile. Nel 2021, vedremo queste scelte ampliarsi ulteriormente, per esempio molti consumatori si sono abituati al loro corriere di fiducia (o addirittura ci hanno fatto amicizia), o hanno delle modalità di consegna preferite, e nel 2021 vedremo queste opzioni rinforzarsi.

5. Bilanciare la convenienza con la sostenibilità 

L’espansione delle opzioni di consegna costringerà i consumatori a prestare maggiore attenzione alle scelte sostenibili per il 2021. Con i retailer desiderosi di consegnare rapidamente la merce ai propri clienti, il 2020 ha visto la consegna il giorno successivo diventare la norma, con anche un aumento dei modelli su abbonamento, come si è visto con i retailer dell’e-commerce come ASOS e Pretty Little Thing.

Nel 2021, tuttavia, vedremo più consumatori soppesare i vantaggi della delivery rapida e  della convenienza rispetto all’impatto che le loro decisioni di acquisto e di consegna stanno avendo sul pianeta.

 

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Una ricerca sulla customer experience di KPMG ha recentemente rilevato che il 58% dei consumatori è preoccupato per il cambiamento climatico; e con molti retailer che si stanno già impegnando seriamente per la sostenibilità, vedremo senza dubbio questo tema in cima alle priorità dei brand e dei governi, non appena ritroveremo un ritorno alla normalità (si spera) per l’estate.

6. L’investimento nel tech continua

Mentre le consegne da parte dei droni non sono ancora realtà, gli investimenti in tecnologia sono sicuramente in aumento. Il contactless è stata una componente essenziale dello shopping in-store nel 2020, e sempre più investimenti tech come la robot delivery dell’ultimo miglio e la scansione dei barcode indossabili non solo facilitano questo, ma mostrano quanto il settore del retail e della logistica possa essere davvero innovativo.

Nel 2021, vedremo senza dubbio maggiori investimenti in una serie di tecnologie a beneficio dello spazio retail: dagli investimenti in grandi piattaforme di big data e analytics per estrarre i dati più preziosi dai clienti; agli sviluppi della robotica e dell’automazione nei magazzini e nell’ultimo miglio del processo di delivery; all’adozione di piattaforme basate sul cloud che migliorano i processi interni di nuovi progetti come i dark store o i centri micro-fulfilment, le organizzazioni grandi e piccole cercheranno di investire sempre di più in tecnologie smart.

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