Un’industria ferroviaria digitalizzata e carbon free: il corridoio eurasiatico

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La tecnologia può aiutare a far percepire il trasporto su rotaia come meno inquinante?

Quante tonnellate di CO2 potrebbero essere risparmiate se tutti i container viaggiassero su rotaia? Premesso che un passaggio totale delle merci tramite ferrovia è difficile da ipotizzare, la domanda è però lecita, come lo è la curiosità di capire quanto sia diverso l’impatto del trasporto merci a seconda del vettore scelto.

In questo la tecnologia può fare la differenza, non soltanto in termini di innovazione diretta sui sistemi usati, ma anche in quanto a comunicazione del problema.

Uno dei corridoi strategici per il traffico merci, ossia quello eurasiatico, in concomitanza con la COP 21 di Glasgow sul clima, si sta facendo promotore con le aziende che vi operano di una serie di iniziative per aumentare la percezione della rete ferroviaria come un modo di trasporto sostenibile: l’obiettivo è che la sostenibilità diventi un evidente vantaggio competitivo. 

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Un rilevatore di CO2 online

Mostrare quanta CO2 viene risparmiata o, al contrario, emessa a seconda del vettore impiegato è un primo utilizzo delle tecnologie digitali che abbiamo a disposizione in questa era di comunicazione sfrenata.

L’idea è venuta ad una joint venture delle ferrovie di Bielorussia, Kazakistan e Russia, che ha sviluppato un rilevatore di CO2 che può calcolare online il consumo di energia e le emissioni di una catena logistica significativa sul tratto più lungo della Nuova Via della Seta – dalla Cina al confine polacco. 

Per il calcolo sono utilizzati dati reali raccolti durante le singole spedizioni: secondo questo calcolatore di CO2, nel periodo da gennaio a settembre 2021 sono state emesse 34.300 tonnellate di CO2 quando 513.700 container standard (TEU) sono stati trasportati su rotaia dalla Cina all’Europa (via Russia, Kazakistan e Bielorussia). 

Se un volume comparabile di merci fosse trasportato via mare, sarebbero emesse 163.800 tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Su strada, questa cifra sarebbe di 3.052.000 tonnellate. Per via aerea, invece, le emissioni di CO2 ammonterebbero a 18.105.200 tonnellate, che è più di 500 volte la cifra del trasporto ferroviario.

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Digitalizzare la documentazione ferroviaria

Un altro passaggio verso un trasporto neutrale delle merci lungo in corridoio Cina-Europa riguarda la crescente richiesta di digitalizzare la documentazione di trasporto dei container.

Proprio il trasporto su rotaia che viaggia tra Russia, Kazakistan e Bielorussia sarà oggetto di un piano per la sua digitalizzazione, come annunciato dalla dichiarazione d’intenti del Consiglio di Governo dell’Unione Economica Eurasiatica nell’agosto 2021.

Alla joint venture UTLC ERA spetterà il compito di monitorare i progetti pilota che perseguono l’obiettivo di raggiungere i principi della logistica ferroviaria a zero emissioni.

UTLC ERA collaborerà anche per introdurre una procedura unificata EAEU per il transito delle merci. Pertanto, si prevede di passare alla documentazione digitale delle merci e poi di applicare questo standard lungo tutto il percorso Cina-Europa-Cina. La documentazione di accompagnamento fornirà un valore di sostenibilità dal punto di vista economico e informazioni dettagliate sulle emissioni di CO2 che sono state risparmiate. 

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