Compagnie aeree, una lenta ma costante ripresa

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Dopo uno stop quasi totale in aprile, molte compagnie stanno pianificando un recupero graduale nell’arco dell’estate

Quanto sta accadendo al mondo del trasporto aereo è paragonabile a quel che succede in natura quando sopravviene il disgelo dopo un lungo inverno: anche se si sta parlando di un periodo di tempo relativamente breve – il trimestre interessato dal lockdown cinese, europeo ed americano – nelle tempistiche commerciali si tratta di un letargo inaudito.

La ripresa non è facile e non sarà breve, anche dovesse essere ininterrotta come tutti si augurano, ma i segnali positivi iniziano ad esserci e sono molte le compagnie aeree che pianificano un graduale recupero del numero di collegamenti e dei volumi di persone trasportate.

La questione interessa direttamente anche la logistica in quanto la maggior parte delle merci aviotrasportate si avvale proprio delle stive dei vettori passeggeri.

Compagnie aeree, segnali di risveglio

Quelli trascorsi sono stati mesi del tutto fuori da qualsiasi previsione: per capire quale rimonta si trovi da affrontare il mondo del trasporto aereo basta mettere a fuoco l’effetto che ha avuto sulla domanda il lockdown.

La chiusura dei collegamenti internazionali e delle frontiere nazionali e addirittura regionali su quasi tre continenti ha portato ad un inaudito crollo della domanda del 94% (rispetto al 2019), ossia ha quasi azzerato l’operatività dei vettori aerei.

La traduzione in termini economici suona devastante, con mancate entrate per il settore per circa 315 miliardi di dollari.

Tuttavia la situazione sta cambiando molto rapidamente e gli insoliti dati sull’occupazione statunitense, una delle poche notizie che fanno agio all’amministrazione Trump in questo momento storico, salita del 13% malgrado la pandemia, potrebbero fare parte di questo risveglio economico.

Voli in ripresa nel mondo: i dati IATA

Tralasciando le controverse questioni che provengono dalla Casa Bianca e dai suoi dintorni, per il comparto del trasporto aereo fanno fede i dati diffusi dalla IATA, l’International Air Transport Association.

Dal 21 aprile scorso, punto più basso del grafico sull’andamento del traffico aereo, al 27 maggio 2020 si è già registrata una risalita del 30%.

Malgrado l’ancora basso o nullo tasso di voli di collegamento interni alle singole nazioni, in Corea del Sud, Cina e Vietnam il traffico aereo si attestava al di sotto delle medie stagionali di riferimento per un 22-28% ben meno tragico dell’oltre 90% di aprile.

Anche le ricerche a proposito di voli effettuate su Google sono un indice del trend, con una crescita relativa tra metà aprile e fine maggio 2020 del 25%: per lo più si trattava di voli dettati da ragioni di affari, essendo impossibile spostarsi per motivazioni che non fossero di lavoro.

USA ed Europa, ogni compagnia pianifica la ripresa

In questo momento tutte le compagnie del pianeta stanno pensando a come implementare i collegamenti facendo quadrare il redivivo, ma timido, aumento della domanda con gli enormi costi da sostenere.

Negli States American Airlines ha previsto di reintegrare sino al 55% dei propri voli interni entro luglio (il riferimento è sempre espresso ai volumi dello stesso periodo del 2019), mentre si parla del 20% per i voli internazionali.

Tanto per dare una misura di quel che le compagnie aeree stanno vivendo, i passeggeri registrati da American Airlines nel mese di aprile 2020 sono stati appena 32.000 al giorno, mentre l’ultima settimana di maggio si era portata sui 110mila passeggeri al giorno.

In Europa Lufthansa ha esposto un piano di reintegro dei voli che dovrebbe portare il volume dal 3% di maggio al 40% della capacità della compagnia entro settembre: una ripresa graduale dettata anche dalle brucianti perdite dovute alla pandemia, che si contano nell’ordine del miliardo e duecento milioni di euro per la compagnia di bandiera tedesca.

Allo stato attuale, Lufthansa perde circa 800 milioni di euro al mese malgrado la riduzione di un terzo dei costi fissi operata durante la crisi e sarà costretta ad affrontare una pesante ristrutturazione.

Dalla scorsa settimana la compagnia ha ripreso i voli verso il Nord America, con un ritmo di circa un centinaio di voli alla settimana. Verso l’Asia sono pianificati inizialmente altri 90 collegamenti settimanali, 20 verso il Medio Oriente e 25 verso il continente africano.

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